четвъртък, 8 юли 2010 г.

Marino Falier (prima parte)

Era nato verso il 1285, trentenne lo troviamo membro del Consiglio di Dieci. Il Consiglio di Dieci era formato da dieci consiglieri nominati dal Maggior Consiglio, dal Doge e da suoi sei consiglieri ducali. Il giovane Marino Falier è incaricato assieme ai suoi colleghi di eliminare la congiura di Biamonte Tiepolo.

Poi assume diversi incarichi politici e militari, tutti ricoperti con dignità e fierezza, fino a passare nelle pagine di cronisti posteriori come un "duro", pronto a schiaffeggiare il vescovo di Treviso, perché era arrivato in ritardo ad una cerimonia da lui presieduta come podestà. Come podestà era stato a Lesina, Brazza e Serravalle, capitano e bailo a Negroponte, plenipotenziario di Venezia nella lega con gli Scaligeri e gli Estensi contro Genova.

I genovesi chiesero aiuto a Giovanni Visconti, signore di Milano e nell'inverno del 1353 Francesco Petrarca era arrivato a Venezia come ambasciatore del Visconti. Petrarca si è presentato al doge Andrea Dandolo che lo ha ricevuto con grande rispetto alla presenza del Maggior Consiglio, quale mediatore della vertenza. Immaginiamo che impressione aveva fatto Marino Falier a Petrarca durante questa trattativa di pace.

Marino Falier era stato più volte Savio con diversi incarichi amministrativi. E inoltre, valoroso condottiero per terra e per mare, aveva lasciato il segno in imprese eroiche come l'assedio di Zara del 1345. Zara ribellatasi per l'ennesima volta nell'agosto del 1345, perché instigata da Ludovico re d'Ungheria e da Beltrando partiarca di Aquileia. Il primo luglio del 1346 Marino Falier era riuscito con un esercito di solo 600 uomini a stroncare la rivolta con un assedio in grande stile, provocando ben settemila morti tra i cittadini di Zara. Fu un trionfo personale del futuro doge e quel giorno venne ricordato con una festa solenne celebrata in nome di San Marziale.

Ricco di antico casato, con proprietà nel Padovano e nel Ferrarese e uno grande palazzo di famiglia ai Santi Apostili, aveva incrementato il suo patrimonio, occupandosi di mercatura ed entrando in società d'affari col fratello Ordelaf per spezie, frumento, legname, allume e panno. A completamento del tutto, il re di Boemia lo aveva nominato cavaliere ed era diventato conte e signore di Valmareno, cedutogli dai da Camin. A settant'anni era automatico che diventasse infine doge.

Alla morte di Andrea Dandolo tutti sapevano che sarebbe eletto doge Marino Falier, che il Maggior Consiglio aveva già dato dispozioni per avvertirlo. Lui si trovava ad Avignone come ambasciatore presso il papa Innocenzio VI. La nomina avvenne al primo scrutinio, l'11 settembre 1354, alle ore 16 e subito fu spedito alla corte pontidicia un notaio, seguito da dodici amasciatori che gli resero omaggio a Verona.


Marino Falier fece il suo solenne ingresso a Venezia il 5 ottobre sul Bucintoro che, essendo un giorno di nebbia, attraccò al centro del molo sulla piazzetta, e così il corteo dogale dovette passare tra le due colonne di San Marco e San Teodoro, dove venivano eseguite in genere le condanne a morte, e questo "fo un malissimo augurio", come scrisse il Sanudo.

Fonte: "I Dogi, storia e segreti" di Claudio Rendina

1 коментар:

  1. Ora che ci penso Mel Gibson potrebbe fare un bel film di questa storia, non sono certa però se gli piaccia filmare un falimento... Comunque la storia è degna di essere rappresentata nel teatro. Byron si lamentava che la sua tragedia non era scritta per essere messa in scena, ma per essere letta! Vorrei scrivere un testo di teatro anch'io per Marino Falier e la bela moier non avrà un ruolo primario. Ehe, se ci riesco l'amico Chris potrebbe un giorno interpretare il feroce e bravo Marin Falier.

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