сряда, 4 януари 2012 г.

arrivo al bacino di San Marco a dicembre

 Avevo desiderato da anni di vedere la nebbia a Venezia... Ho però un altro piacere - di vederla dall'aereo ma l'ultima volta non si vedeva nulla, qualche attimo prima dell'atteraggio siamo usciti dallo stratto grigio della nebbia (pensavo fosse uno stratto fitto fitto di nuvoli grigi ma era la nebbia e ho visto una barena, l'acqua della laguna e la nebbia e il mio cuore ha fatto una capriola, subito dopo tocchiamo la terra e il pilota ha ricevuto degli aplausi...) e poi come era diverso andare nel lungo viale dall'areoporto Marco Polo per i battelli di Alilaguna, dove stavolta aspettava il battello di Linea Blu. Quei battelli di linea blu sono due tipi - li chiamo modello estivo (con grande cabina per i passaggeri) e modello ivernale (con due spazi bassi per i passaggeri - l'uno dietro, l'altro avanti alla cabina di comando). A dicembre come a settembre ho la fortuna di viaggiare con il piu grande modello "estivo" da cui si possono fare foto comodamente quando esci fuori dalla cabina. Fa freddo, ma vale la pena. Stavolta a dicembre sono sola ed infatti è la prima volta che arrivo a Venezia da sola (e poi anche me ne vado da sola, dovrei fare nel mio romanzo veneziano un capitolo per il giorno in cui la lascio, è sempre uno dei giorni più belli di ogni soggiorno, con una luce meravigliosa e ricca). Ma che emozione vedere l'amato San Giorgio Maggiore e il molo con il Palazzo Ducale e il campanile nella nebbia di dicembre, che bello tornare nella città Dominante che non mi permette di andare in altre città... (Sono andata in altre città per lavoro, ma non per piacere simile al pelligrinaggio come torno a Venezia anche se questa volta a dicembre torno "per lavoro" anche a Venezia, ma che lavoro è questo, bellissimo - presentare il nostro libro "Maternità possibili" alla Scoleta dei Calegheri e poi il giorno dopo al Libreria del Centro a Mestre. Arrivo per 2 sere di presentazioni della nostra antologia ma ci resto per una settimana.

 San Giorgio Maggiore, sai che ti amo? Sapete la leggenda dell'anello? Dovrei raccontarla ora? C'è anche un dipinto in cui il pescatore consegna l'anello al doge... La racconto nel mio romanzo, ma a voi che leggete questo blog vi dico che mi successa una storia con un anello d'oro che mi "mostrava" un medicante. Mi è successa proprio ultima volta, a dicembre nel sestiere di Dorsoduro e ve la racconto in uno dei prossimi post.

 Lo vedo o non lo vedo? Il spigolo dell'incontro del marmo e del mattone? Non è sicuro, se faccio foto certe cose di certo non le vedo. Credo di no. Non vedo da qui tra la nebbia che i carteloni di publicità il cosidetto "Cielo dei sospriri" non ci sono più.

 E che storia avevo da raccontare capitata proprio all'imbarcadero Arsenale l'anno scorso. Anche essa nel romanzo, да!

 Riva Ca' di Dio, bel posto amato con una vista meravigiosa anche in un giorno di nebbia, vero?


 Un acordeonista davanti al lampione, pochi che passeggiano e gli african bagsellers che amo dalle foto di Andy Parker.



Comunque Baldassare Galuppi non dovrebbe suonare con un'immagine dall'altra parte del ponte della Pietà. Non dovrebbe suonare al di là del Rio della Pietà.


Ed una proposta musicale che accompagna quelle immagini. Venezia città di sogno con artisti di sogno! Simply beautiful! I love the slower, gentler interpretation.
I prefer this than Michelangeli's.

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