понеделник, 16 януари 2012 г.

Fondamenta degli incurabili

 Vi dico cosa non mi piace a Venezia, non mi piace quando uno scrittore o un poeta desideri lasciare la sua impronta su un posto quasi per forza... Ad esempio il poeta russo Josif Brodskij i cui ammiratori o quelli che gestiscono i soldi della sua eredità desiderano ad ogni modo farlo ricordare. La prima cosa - la tomba a San Michele - desiderava assicurarsi una tomba nel pantheon dei poeti dove si va a fare un omaggio a Ezra Pound... Poi la targa commemorativa... Non ci vuole... Non gli basta il titolo del libretto, non gli basta il nizioleto? No, loro desiderano anche una targa commemorativa... Nel 2008 non c'era, a dicembre 2011 già c'è... Anche la casella postale nella tomba a San Michele... http://venezia-emilia.blogspot.com/2010/06/something-new-mail-box.html (Guardate qui) Nel 2008 non c'era, ormai c'è... Mi viene voglia di andarci per lasicare una lettera in cui scriverò solo "Vattene". Una presenza, che non è necessaria è quella di un poeta morto che vuole farsi ricordare di sè... Dovranno farlo ricordare le sue poesie, no?

Poi vado a cercare al sestiere di Dorsoduro la casa cui abitava Ezra Pound (che amo moltissimo) e trovo questa nuova lapide che vuole ricordare la presenza di un altro poeta in queste parti... Ma lo sapete perché? Ve lo dico io se non lo sapete, perché era andato a far visita alla compagna di Ezra Pound in quelle parti... Nel suo libretto aveva sparlato di Pound, se volete ve lo posso citare... E ora la lapide... non c'è nemmeno un verso delle sue poesie scritte a Venezia... Hanno fatto bene quegli che gli hanno fatto il disprezzo. Potrei scrivere ancora ma non ha senso di sparlare di un poeta anche io.

Ce l'ho con Josif Brodskij io, però lo leggo e mi arrabbio, ma devo confessare che ci sono pagine scritte da lui che mi piacciono. Un misto fra la rabbia e l'ammirazione.

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